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lunedì 14 agosto 2017

Recensione di: Quando tutto il mondo dorme di J.A. Rock & Lisa Henry

TITOLO: Quando tutto il mondo dorme
TITOLO ORIGINALE: When all the world sleeps
AUTORE: J.A. Rock & Lisa Henry
TRADUZIONE: Raffaella Arnaldi
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni
GENERE: Bdsm, Contemporaneo
EBOOK: Si
PAGINE: 381

Trama:
Daniel Whitlock è terrorizzato all’idea di addormentarsi. E non senza motivo: è sonnambulo, e non ha coscienza o memoria delle proprie azioni. Incluso l’aver incendiato la casa di Kenny Cooper, con lui dentro, dopo che Kenny lo ha pestato brutalmente solo perché gay. Tornato nella piccola cittadina di Logan dopo aver scontato la sua pena in carcere, Daniel si isola in una casa nel bosco e ogni sera si incatena al letto.
Come gli altri abitanti di Logan, il poliziotto Joe Belman non crede all’assurda linea difensiva di Daniel. Ma dopo averlo salvato da un incendio di rappresaglia, scopre che il giovane potrebbe non essere quello che tutti pensano, ovvero un assassino, un bugiardo, un pazzo drogato. Bel si impegna a tenere sotto controllo Daniel ogni notte, per il bene della popolazione. Lo trova affascinante, ma cerca di ignorare questi sentimenti.
Eppure, a mano a mano che Bel viene attirato nel mondo oscuro di Daniel, scopre che gli piace avere il controllo. E abbandonarsi a Bel dona a Daniel la sola pace che abbia mai conosciuto. Ma i demoni non lo lasciano stare, e avrà bisogno che il poliziotto li uccida una volta per tutte. Sempre che lui sia disposto a rischiare ogni cosa per stare al suo fianco.
Il BDSM sembra andare molto di moda nei libri negli ultimi anni; si trovano romanzi di ogni genere a riguardo e, pur essendo un’amante dell’argomento, mi rendo conto che chi scrive sa poco o nulla dell’argomento: questo per quanto riguarda i libri a tematica m/m; gli hot meglio non commentarli e non fare nomi, ma ovviamente tutti conoscono saghe tanto famose che spacciano personaggi scialbi e grigi come dei master e le loro sottomesse sono solo delle donne fragili e prive di carattere.
Beh, udite udite, il BDSM non è affatto quello che leggete nei libri, almeno non nella maggior parte di essi, ovvero quelli che vanno tanto di moda ultimamente.
Tutto questo discorso sul BDSM è perché il libro che mi accingo a recensire lo ha fra gli avvertimenti.
Dunque il libro in questione, seguendo la trama, dovrebbe affrontare due argomenti decisamente complessi, il primo come ho detto è il BDSM, mentre il secondo sono i disturbi del sonno.

Libri come quelli di E. L. James hanno condotto fuori strada molte persone, molti lettori che si sono accostati all'argomento per la prima volta. Coloro che sono vicini a queste pratiche sessuali affermano in primis che il loro è un gioco, una forma erotica che si sperimenta fra due persone estremamente affiatate fra loro, complici e che hanno estrema fiducia l’una con l’altra. Non c’è mai una sottomissione completa, ma più che altro complicità. Una complicità e una fiducia che porta uno dei due ad affidarsi completamente al Dominante e/o al suo compagno.
Altro punto importante è chi fa il BDSM: nell'immaginario popolare tutti pensano sia una forma di perversione, ma non è così, assolutamente; è una pratica erotica che in Italia è praticata da quasi 4 milioni di persone e un punto fondamentale per praticarlo, oltre all'estrema fiducia nel proprio partner, è che nessuno dei due sia costretto a farlo, deve essere una libera scelta di entrambi, tanto da portare al piacere entrambi. Ovviamente in queste pratiche, in questi giochi ognuno ha il proprio ruolo, quello dove un membro della coppia porta a prevalere sull'altro, ma non sempre e non nella vita di tutti i giorni, solamente durante i loro giochi.
Ho apprezzato il libro, e anche molto, e in 300 pagine affronta molti argomenti e non tutti sono legati al BDSM e ai disturbi del sonno. Si parla di bullismo, di omofobia, di mentalità ristretta e di odio. Leggendo mi sono resa conto che il filo conduttore di questa storia è molto più complesso, come è semplicistico limitare un rapporto BDSM quello che man mano nasce fra i due protagonisti Daniel e Bel.
La componente sado-maso gioca un ruolo fondamentale ma, di fatto, il romanzo si connota come un BDSM insolito giacché qui non siamo in presenza di una coppia che trae piacere da certe pratiche sessuali. Daniel non ricerca la sofferenza per godere, in realtà non è qualcosa che lo eccita e nemmeno gli piace, semplicemente la utilizza per lenire il suo disagio, per tenere sotto controllo il Mr. Hyde che alberga nella sua psiche e che gli fa paura; lo utilizza “per trovare un centro, per andare avanti. Per prendere e dare, e non essere solo in trappola”.  
Daniel è un uomo adulto, un uomo che ai fatti del libro ha molti problemi, il disturbo del sonno lo ha perseguitato per tutta la vita, sin da quando era bambino, ma al momento è solo un problema, poi c’è tutto il resto, quello che è scaturito dopo, non solo per il suo disturbo. La parte del disturbo del sonno la trovo ben trattata, come ho scritto e ho scoperto nelle mie ricerche forse è un po’ più accentuata e resa più turbolenta di quello che realmente è nella realtà, ma penso anche che anche questo genere di disturbi varino da persona a persona. E penso che per Daniel sia peggiorato con il passare degli anni. Da bambino i genitori non lo hanno preso come un problema, come se fosse colpa del figlio quanto accadeva mentre lui dormiva; la cosa che mi ha lasciato senza parole, perché è un atteggiamento possibile e che farebbero in molti, è stata la decisione della madre di portarlo dal prete invece che dal medico. Come se i problemi di suo figlio potessero essere risolti parlando con un prete, bah.
Penso che la totale mancanza di fiducia e di empatia da parte dei genitori abbia reso con il tempo insicuro Daniel; i primi a considerarlo malato e strano sono loro, pertanto quello che doveva essere un problema che man mano sarebbe passato con la pubertà lo ha perseguitato per tutta la vita, agitandolo, rendendolo ansioso e pertanto stressandolo. Il suo essere diverso sotto molti punti di vista poi ha peggiorato la sua vita anche quando era sveglio, il suo essere gay lo ha portato a essere soggetto di prese in giro e bullismo, fino a quando tutto non è scaturito in una violenza, in un pestaggio che ha segnato profondamente il ragazzo.
Il suo subconscio in seguito lo ha portato a fare qualcosa di molto stupido, di cui lui non ricorda nulla, ma per cui si sente in colpa e così aumentano i problemi, tutto si accumula: la solitudine, visto che, tornato in città dopo aver scontato la sua pena, tutti lo odiano e lo allontanano. C’è il senso di colpa per quello che ha fatto; non lo ricorda, ma sa di aver ucciso una persona e poi la carenza di sonno, già perché se prima non era un problema, ora si è aggiunta l’ansia di poter fare del male a qualcuno, che mentre dorme potrebbe uccidere ed è un pensiero che non lo abbandona mai e infine gli incubi, la paura costante. Sono tutte cose che portano Daniel sull'orlo del baratro, eppure lui cerca di andare avanti, di sopravvivere. Mai una volta ha pensato di farla finita; ha creduto che se fosse morto sarebbe stato meglio, ma mai una sola volta ha cercato di togliersi la vita. Secondo me questo atteggiamento lo rende un personaggio interessante, anche decisamente forte caratterialmente, visto che dopo quanto gli è accaduto ancora non è crollato.
Daniel pensa anche che deve soffrire e provare dolore per quello che ha fatto, ma io sono del parere che per ogni azione ci sono delle conseguenze. Non dico che uccidere sia giusto, assolutamente no, ma Kenny Cooper era un bullo, un uomo violento che ha quasi ucciso Daniel terrorizzandolo e facendolo finire in ospedale per molto tempo. Probabilmente, se lui si fosse comportato in maniera differente, nel subconscio di Daniel, quella parte in cui relegava ogni sentimento, l’odio non sarebbe venuta a galla e non avrebbe incendiato la casa con Kenny dentro. C’è un famosissimo detto che dice "Chi semina vento, raccoglie tempesta". Kenny fino a quel momento non era mai stato punito, nemmeno per aver quasi ucciso Daniel. Si riteneva in diritto di poter fare tutto quello che voleva perché Daniel agli occhi di tutti era strano e perché gay, anche la polizia non ha fatto nulla e alla fine, anche se nel modo più errato, l’odio di Daniel è venuto a galla, mentre dormiva, lo faceva inconsapevolmente, mosso dalla paura, ma lo ha portato a uccidere.
Quell'avvenimento di cui non ricorda nulla ha segnato la sua vita inevitabilmente ed anche questa volta le persone che dovevano essergli vicine lo hanno abbandonato, incolpandolo prima di essere stato picchiato e poi vergognandosi di quello che aveva fatto e della sua presunta follia.
 
E così Daniel per tutta la vita ha cercato di trovare metodi alternativi per dormire, e qui entra in gioco in BDSM.

Con il suo ex lo praticava, anche se la cosa non lo eccitava.

Alla fine si arriva a capire che Daniel ha bisogno di qualcuno che gli detti delle regole, questa routine lo tranquillizza portandolo poi a essere più tranquillo la notte. Il dolore lo cerca solo perché pensa di dover essere punito, di dover espiare ancora un crimine di cui non ricorda nulla e perché crede sia l’unico modo per riuscire a dormire e a tenere sotto controllo il suo sonnambulismo.

Da parte sua Bel trova eccitante dare ordini, è una sorta di BDSM molto soft il loro, ma lui di certo non è un master, come Daniel non è un sottomesso. Però ammetto che mi piace come è stata trattata questa parte, non si è spinta come una vera e propria dominazione, tutt'altro e alla fine ha portato i due a conoscersi e a fidarsi l’uno dell’altro.




Il libro nel suo complesso mi è piaciuto molto; la trama è lineare, non originalissima, ma perché dal mio punto di vista è molto reale, sia per i problemi di Daniel, ma soprattutto per quello che è costretto a sopportare per via degli altri. L’odio costante, la solitudine e la derisione. In un paesino piccolo come quello dove abita, un tipo come lui non è mai stato al sicuro dalle prese in giro, dall’essere schernito e allontanato e, ora come ora, considerato un assassino che non ha pagato il suo debito con la giustizia, ma che le è sfuggito con una scusa è ancora più odiato.

È reale il bigottismo e l’ignoranza delle persone, partendo dai familiari di Daniel, per poi passare per tutti coloro che vivono lì.

Persino Bel, che man mano si ricrede sul ragazzo, all'inizio pensava che in qualche modo avesse raggirato la legge e dentro di lui per molto tempo, anche se ne ha la dimostrazione davanti agli occhi, continua ad avere lo stesso pensiero.

Ho apprezzato anche tantissimo il modo in cui è impostato, soprattutto dal punto di vista di Daniel, i momenti in cui lui è addormentato o ha degli incubi sono fatti molto bene, si avverte la sua paura, la tensione, il disagio che si trasmette in tutto il suo corpo. L’introspezione dei personaggi, i loro sentimenti, Bel, ad esempio, non è un tipo affettuoso, da baci e abbracci, eppure man mano anche il suo carattere cambia, nutre del sincero affetto per Daniel e sviluppa un senso di protezione verso di lui che man mano si trasforma in qualcosa di più profondo.

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