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lunedì 18 aprile 2016

Horse Burlesque


Pratiche sessuali: SLAVE SISSY


My sissy Deb
Sissy deriva dal termine sister (sorella) che in gergo è abbreviato in sis; il termine indicherebbe appunto un componente del proprio nucleo familiare ovvero la sorella. Il termine sissy è però anche utilizzato con significato dispregiativo; ovvero viene usato per indicare un ragazzo o un uomo effeminato e che quindi esce dagli atteggiamenti tradizionali maschili. Ciò premesso nelle comunità SM, BDSM, FemDom e anche transgender il termine indica una categoria di uomini che adottano comportamenti iper-femminili e che si impegnano in attività culturalmente femminili come le pulizie di casa; lo slave sissy assume comunque il ruolo sottomesso.

Le motivazioni che inducono un uomo a trasformarsi in sissy possono essere individuabili nel desiderio di identificarsi nella mentalità femminile o solo come attività feticista; in ogni caso l'identificarsi in una sissy rappresenta una trasformazione volontaria da maschile a femminile. La trasformazione riguarderà sia una trasformazione fisica che una trasformazione comportamentale che prende il nome di femminilizzazione o sissification.
Il processo di sissyfication o femminilizzazione da uomo a slave syssy può avere carattere temporaneo ma anche permanente e inoltre la trasformazione può essere qualcosa che l'uomo slave sissy esercita solo in privato ma anche in pubblico e sempre con carattere temporaneo o permanente.

Esiste un'infinita varietà di slave sissy che si distinguono l'una dall'altra dal tipo di abbigliamento preferito ma anche dal conseguente trucco adottato; vi sono infatti slave sissy che prediligono un abbigliamento fetish e/o uniformi mentre altre preferiscono vestirsi in modo iper-sessuale. Lo slave che si identificano in sissy rappresentano un ampio spettro anche per quanto riguarda l'orientamento sessuale; una sissy si potrebbe desiderare esclusivamente una sessualità eterosessuale o vanilla e quindi desidera unicamente essere dominata da una donna mentre altre sissy potrebbero preferire una sessualità bisessuale o omosessuale e quindi preferire una dominazione maschile.

In ogni caso è d'obbligo sottolineare che lo slave in oggetto per sua natura non può essere considerata vanilla e/o unicamente eterosessuale, fenomeno riscontrabili unicamente nel mondo artefatto del virtuale, ma proprio per la sua "trasformazione", non solo estetica, da uomo a donna per sua intrinseca natura risulta essere a tutti gli effetti considerata come donna e quindi all'interno delle pratiche sessuali di sottomissione e femminilizzazione ha per lo meno una attrazione/curiosità verso la bisessualità tanto è vero che, qualora le si si concedano rapporti sessuali, questi nella stragrande maggioranza dei casi contemplano la penetrazione orale e/o anale della sissy sia con sex dildo (vedi pratiche sessuali di pegging) che con uomini tenendo sempre conto che la sissy è comunque un ruolo sottomesso.

Un gioco di ruolo perverso, eccitante, complesso e con vari risvolti, che non tutti i Dominanti gradiscono e non tutti i sub sono all'altezza di sostenere adeguatamente: la femminilizzazione, nota anche col nome inglese di sissy fication o forced feminization (femminizzazione forzata) mira a cancellare ogni traccia di virilità in un uomo, fino a trasformarlo in una sissy, ovvero in una femmina perfetta.



A differenza di quanto si possa immaginare lo slave sissy è ben diversa dal travestitismo in cui i travestiti sono istintivi e spontanei ed hanno acquisto l'abitudine dell'indossare vestiti del sesso opposto ma che tuttavia mantengono la propria identità genetica e le proprie preferenze sessuali.

lunedì 11 aprile 2016

Feticismo di travestimento

Il feticismo di travestimento è una forma di parafilia  per cui si prova eccitazione o piacere sessuale indossando abiti tradizionalmente attribuiti all'altro sesso.

A differenza del travestitismo, inteso come comportamento di cross dressing, non ha niente a che vedere con identità di genere, ma soltanto con le preferenze sessuali del soggetto. Tipico del feticista, rispetto al travestito vero e proprio, è infatti il bisogno di liberarsi dei vestiti dopo il raggiungimento dell'orgasmo, dunque nel momento in cui il desiderio sessuale diminuisce. Per quanto riguarda l'orientamento sessuale, per la maggior parte le persone interessate dal feticismo di travestimento sono uomini eterosessuali, spesso sposati. 

In ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico, con parafilia (dal greco para παρά = "presso", "accanto", "oltre" e filia φιλία = "amore", "affinità") s'intendono pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che implicano attività o situazioni specifiche che riguardino oggetti, che comportino sofferenza e/o umiliazione. Vengono considerate parafilie tutti quei comportamenti sessuali atipici per i quali il soggetto sente una forte e persistente eccitazione erotico-sessuale. Tale condizione erotica è vissuta in perfetta egosintonia.
Questo tipo di feticismo, catalogato nella classificazione ICD, viene considerato come una patologia soltanto se gli interessati soffrono della loro condizione.
Anche il DSM IV-TR (2000) classifica il feticismo di travestimento all'interno delle parafilie riferendosi a "fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente, riguardanti il travestimento in un maschio eterosessuale". Anche se lo status di eterosessuale maschio viene riportato come preferenziale, alcuni autori (Langstrom & Zucher, 2005) hanno osservato elementi che suggeriscono una percentuale anche se minore, di uomini con feticismo di travestimento con orientamento omosessuale, bisessuale o addirittura asessuale. Deve essere chiaro che il nucleo centrale del feticismo di travestimento rimane quello di vivere una certa eccitazione erotico-sessuale mettendo in atto un particolare comportamento di cross-dressing. Questo comportamento può variare dal semplice portare occasionalmente un certo abbigliamento intimo femminile sotto abiti maschili (culotte, autoreggenti, etc.), a vestirsi e truccarsi completamente come una donna in pubblico. Tale modo di fare non necessariamente può causare distress clinici significativi o e/o danni dell'individuo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Feticismo_di_travestimento

venerdì 8 aprile 2016

Ruoli Bdsm

Dominant: Una persona (su Fetlife si intende di genere maschile visto che esiste l’omologo Domme, ma in altri contesti Dominant può essere usato indifferentemente per uomini o donne) che assume il controllo sessuale (e non solo) di un partner sottomesso, seppure non in maniera totalizzante e comunque con dei limiti (temporali e/o spaziali) definiti da entrambe le parti. Di solito, al di là di quei limiti (sessione) il Dominante e il/la sottomesso/a interagiscono come pari.

Domme
: Una persona (su Fetlife si intende di genere femminile visto che esiste l’omologo Dominant, ma in altri contesti Dominant può essere usato indifferentemente per uomini o donne) che assume il controllo sessuale (e non solo) di un partner sottomesso, seppure non in maniera totalizzante e comunque con dei limiti (temporali e/o spaziali) definiti da entrambe le parti. Di solito, al di là di quei limiti (sessione) il Dominante e il/la sottomesso/a interagiscono come pari.

Switch: Una persona che ama alternare situazioni in cui ha un ruolo Dominante con altre in cui ha un ruolo sottomesso. Tale alternanza di ruoli si può verificare in vari modi: con partner diversi, anche in tempi diversi (A era dominante con il vecchio partner B, ma è sottomesso con il nuovo partner C) o con partner diversi contemporaneamente (A è dominante con il partner B e sottomesso con il partner C, avendo una relazione contemporanea con entrambi) o all’interno della stessa relazione con l’altro partner (A e B sono entrambi switch e possono alternare momenti in cui l’uno o l’altro assumono il ruolo dominante e l’altro quello sottomesso).

Submissive: Una persona (in inglese il termine si applica a persone di qualunque genere, mentre in italiano si distingue tra sottomesso e sottomessa) in un rapporto di Dominazione/Sottomissione (la parte DS del BDSM), ma spesso si usa per indicare una persona che cede il controllo su alcuni diritti per un periodo limitato al suo Padrone/a, di solito per la durata della sessione. A differenza del rapporto Master/Mistress-schiavo/a qui ci sono dei limiti sia come attività che come durata. Il/la sub non è sotto il controllo totale del suo Padrone/a. Si sottomette solo fino ad un certo punto (quale sia questo punto dipende dalle due persone coinvolte).

Master: Una persona (di genere maschile) che assume il controllo totale di uno/a slave (Total Power Exchange), al punto da non avere mai interruzioni del rapporto di Dominazione/sottomissione. Il rapporto è di tipo 24/7 e potrebbe essere paragonato, come importanza e impegno, ad un matrimonio.

Mistress: Una persona (di genere femminile) che assume il controllo totale di uno/a slave (Total Power Exchange), al punto da non avere mai interruzioni del rapporto di Dominazione/sottomissione. Il rapporto è di tipo 24/7 e potrebbe essere paragonato, come importanza e impegno, ad un matrimonio.

Slave: Una persona (in inglese il termine si applica a persone di qualunque genere, mentre in italiano si distingue tra schiavo e schiava) che cede il controllo in via definitiva e totale ad un Master/Mistress. Il rapporto è di tipo 24/7 e potrebbe essere paragonato, come importanza e impegno, ad un matrimonio. Lo/a schiavo/a è OBBLIGATO ad eseguire gli ordini ricevuti e deve chiedere permesso per fare tutto ciò che non gli viene ordinato. Per questo non ha nessun diritto. La schiavitù è il dono più grande che una persona possa offrire ad un’altra all’interno di un rapporto BDSM. La schiavitù è un rapporto senza limiti prefissati e senza limiti di tempo. Nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto inizia in maniera molto formale (la cerimonia di collarizzazione) e spesso entrambi firmano un contratto in cui espongono i propri ruoli e i propri doveri/diritti. A questa categoria appartengono i rapporti Gor.

Pet: è un termine molto meno formale e, di solito, indica un rapporto simile ad uno slave in addestramento. E’ anche utilizzato spesso come nomignolo da chi fa pet play.

Kajira: una kajira è il nome dato dallo scrittore John Norman ad una schiava all’interno dei suoi romanzi della saga di Gor. Le schiave goreane sono addestrate ad essere totalmente obbedienti ai loro padroni. Una buona kajira è bella, obbediente e in grado di essere una fonte di divertimento e piacere. Sebbene una schiava non possegga nulla, il suo valore è dato dalla sua bellezza e dalle sue capacità e può essere venduta come qualsiasi altra proprietà. Questa parola non ha quasi alcuna funzione pratica nel mondo reale, per lo meno con la definizione data qui sopra, considerando le difficoltà oggettive di mettere in pratica questo credo nella società moderna. E’ solitamente usato nei giochi di ruolo goreani online e durante riunioni private di persone con mentalità simili.

Kajirus: è la controparte maschile della kajira. Poiché il mondo di Gor è un mondo Maledom (ovvero dove gli uomini sono considerati superiori per definizione) i kajirus non sono considerati altrettanto preziosi quanto le kajira.

Top: E’ un termine generico che indica una persona (di qualunque genere) che ha un ruolo attivo durante una determinata pratica, anche se non vi è un rapporto di Dominazione/sottomissione in atto tra le due persone. Un esempio di Top è un rigger/bondager o un sadico.
Bottom: E’ un termine generico che esprime l’inferiorità di una persona (di qualunque genere) al suo Top. Il bottom può essere un masochista, un sub o uno slave. Un esempio di Bottom è una bondagette.

Sadist: In ambito BDSM viene definita così una persona (di qualunque genere) che, indipendentemente dall’interesse per la Dominazione, prova piacere nell’infliggere dolore ad una persona masochista. La base dello scambio di sensazioni dolorose è quindi, sempre, la consensualità. Una persona che ama far male a qualcuno di non consenziente o al di là (per durata temporale o intensità) di quanto concordato è un abuser.

Masochist: In ambito BDSM viene definita così una persona (di qualunque genere) che, indipendentemente dall’essere sottomesso/a a qualcuno, prova piacere nel ricevere dolore in maniera consensuale da un’altra persona (es. un Top) con cui vi è un rapporto di fiducia. In mancanza di un qualsiasi tipo di rapporto caratterizzante (in pratica, se per il masochista non è assolutamente importante chi sia la persona a dargli dolore e chiunque potrebbe andar bene) si è in una situazione che va al di là del BDSM.

Sadomasochist: in ambito BDSM viene definita così una persona (di qualunque genere) che, indipendentemente dall’essere Dominate e/o sottomesso/a a qualcuno, prova piacere nel dare e ricevere dolore in maniera consensuale ad un’altra persona con cui vi è un rapporto di fiducia. E’ l’equivalente di uno switch per quanto riguarda i rapporti di Dominazione/sottossione.
Ageplayer: una persona (di qualunque genere) che ama rapporti con persone molto più vecchie o più giovani. L’ageplay non ha nulla a che fare con l’abuso di minore in quanto entrambi le persone sono consapevoli della loro reale età e sanno distinguere il ruolo di adulto/a e quello di bambino/a.

Daddy: una persona (di sesso maschile) che ama rapporti con persone molto più giovani, assumento il ruolo, figurato o no, di una figura paterna. Il Daddy assume volentieri il compito di guida e di formatore nei confronti di una babygirl. Le relazioni Daddy/babygirl non hanno nulla a che fare con l’incesto: sono molto simili alle relazioni Dom/sub con una maggiore enfasi da parte del Daddy sulla parte affettiva, sull’accudimento, sulla formazione.

Babygirl: una persona (di sesso femminile) che ama rapporti con persone molto più vecchie, assumendo il ruolo di bambina (riflettendosi ad una specifica fascia d’età che può variare da persona a persona). Una babygirl ammira e rispetta il suo Daddy, richiede da lui molte attenzioni ed affetto, desidera imparare dal suo Daddy quante più cose possibili, spesso in più ambiti e senza alcun legame con il rapporto sentimentale/affettivo/sessuale con il Daddy.

Brat: una bottom di sesso femminile che ama ribellarsi al controllo o sfidare il Top. La varietà delle brat va da quelle spocchiose alle cosiddette S.A.M. Smart Ass Masochist (ovvero una bottom che, piuttosto che sottomettersi, sfida o provoca un Dom per farsi punire). Alcune brat tendono a mettere alla prova i propri Dominanti, altre desiderano essere “conquistate e domate”, mentre altre semplicemente non amano essere controllate.

Hedonist: una persona (di qualunque genere) che ricerca il piacere in qualunque forma ed è meno vincolata da ruoli o definizioni.
Fetishist: Un feticista è una persona (di qualunque genere) che ha una passione, che diventa anche oggetto di attenzioni sessuali, per un indumento (es. calze o scarpe di un determinato tipo), parte del corpo (seno, piedi, etc) o situazione reale o immaginaria.

Kinkster: Una persona (di qualunque genere) che ama e partecipa regolarmente in situazioni sessuali considerate “kinky”. Spesso è un termine usato per indicare qualcuno che, pur essendo attratto da queste pratiche, non ne ha preso piena consapevolezza e ci si abbandona in modo puramente “istintivo”.
Vanilla: una persona (di qualunque genere) che non è interessata a pratiche BDSM.

Unsure: una persona che non è sicura di come definirsi. Di solito sono kinkster che stanno valutando il proprio ruolo in modo più approfondito.

http://www.alcova.biz/blog/i-termini-relativi-al-genere-orientamento-sessuale-e-ruoli-del-bdsm/

venerdì 1 aprile 2016

Dominanti? Cosa vuol dire? Un punto di vista

Che vuol dire quindi essere Dominanti di qualcuno? Vuol dire che quel qualcuno ha dato alla persona Dominante il potere di decidere per lui o per lei su alcuni aspetti della loro vita, generalmente ma non solo la sfera erotica. Più nel pratico, alcuni esempi possono essere:

  • Controllo del sesso: decidendo se, quando, come il partner possa o non possa godere. Imponendo o negando rapporti sessuali di vario genere. Dirigendo la masturbazione...
  • Controllo delle sensazioni: piacere, dolore, solletico, disgusto, fastidio, caldo, freddo, etc.
  • Controllo dell'aspetto: può andare dal richiedere un determinato abbigliamento, far depilare il corpo etc., all'imprimere segni permanenti o semipermanenti come tatuaggi, piercing, cicatrici particolari o altro.
  • Controllo delle emozioni: creando situazioni che facciano sentire il partner spaventato o imbarazzato o eccitato o confuso o umiliato o geloso etc.
  • Controllo del comportamento: impartendo regole di condotta. Dando ordini o prescrivendo rituali da eseguire, al puro scopo di ribadire il legame di sottomissione che lega il partner al suo Dominante, o con obiettivi più specifici come servizi utili al benessere del Dominante o anche compiti per la crescita e il miglioramento del sottomesso stesso.
  • Giochi di ruolo: ossia impersonando personaggi diversi da quello che si è realmente, e inscenando per gioco delle dinamiche particolari come ad esempio Maestro/a e allievo/a, guardia e delinquente, animale e suo possessore, stupratore e vittima, signore/a e cameriera/e e chi più ne ha più ne metta.
  • Farsi venerare: quando il partner sub si dedica alla gratificazione del partner Dom prendendosi cura del suo corpo con massaggi, dedicandogli gesti di devozione, apprezzando i suoi capi d'abbigliamento quali reliquie o simili...
  • Impartire punizioni per uno dei punti precedenti se mal eseguiti, disubbidienze o altre mancanze.
Varie di queste pratiche possono anche essere fatte per il puro piacere di farle, senza che vi sia uno scambio di potere, e in questo caso si parla più propriamente di Top e Bottom o pratiche puramente SadoMasochiste o feticistiche. Nel Ds, queste pratiche (e qualunque altra cosa potrebbe venire in mente alla fantasia dei coinvolti) sono un mezzo per provare la Dominazione e acquistano un senso ulteriore dal fatto specifico di essere ordinate ed "imposte", nella ricerca dell'obbedienza e del servizio.

Ovviamente tutto questo è fatto con consensualità, ricordiamolo ancora, e per il benessere di tutti i coinvolti. Un Dominante deve sapere che, nel prendersi l'onore di poter decidere per il sottomesso si prende anche l'onere di cercare di decidere per il meglio di entrambi. In tutte le pratiche citate e in qualunque altre si possano pensare, soft o più estreme che siano, è fondamentale saper valutare quanto per coloro che assumono il ruolo di Dominante sia importante assumere la responsabilità della incolumità psicologica e fisica del sub che gli si affida; un Dominante, prima di pretendere obbedienza, deve assicurarsi di essere in grado di gestirla. L'intelligenza di coloro che assumono il ruolo di sub sta invece nel sapere scegliere una o delle persone in grado di gestire tale responsabilità con la dovuta serietà e perizia. Alcuni sottomessi amano sentire che il Dominante si sta prendendo cura di loro, altri invece apprezzano di crogiolarsi nella sensazione di essere maltrattati e sfruttati senza considerazione, ma anche in questo secondo caso si tratta pur sempre di un rapporto condiviso, uno scambio, e se tutte le parti non trovano una pur contorta gratificazione il rapporto stesso è ovviamente destinato a crollare molto presto.

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