Not Safe For Work

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mercoledì 30 agosto 2017

Chastity Stories: DAY 3

30 agosto. Terzo giorno.
Proseguono le "cure" di Domina Goldy sulla mia educazione. Domina Goldy è presente con grande scrupolo, dona gentilezza e ascolto. Ha chiaro che la castità è alla base di tutto e che sono neofita, quindi bisognoso di "affiancamento".
Il terzo giorno è iniziato con la pulizia della gabbia e l'igiene intima, di primo mattino.
Appena libero una vistosa erezione si è manifestata.
Sapone e acqua fredda hanno comunque dato vita ad una sensibilità che non credevo possibile. Per poco sono stato anche tentato di accennare una masturbazione ma non sarebbe stato scusato. Quindi ho svolto ogni mansione personale impegnando la testa altrove ma ho comunque avuto qualche difficoltà a farlo rientrare nella CB6000.
Questa mattina un piccolo compito: l'uscita con indosso mutandine femminili. Richiesta prontamente soddisfatta, che però non ha aggiunto nulla nel mio grado di eccitazione latente o imbarazzo generale. Come se non le avessi avute. È stato comunque un esperimento interessante. Proseguo con l'impegno della castità. Domina Goldy mi ha comunicato di non avere altri compiti per me, oggi. Ma resto comunque in attesa. Sia mai che la Mistress abbia un "capriccio" e mi trovi nella condizione di non poterlo soddisfare.


Good morning! #domination #domina #dominagoldy #bdsmcommunity #bdsm #slave #slavery #ropes #gagged #submissive #submission


martedì 29 agosto 2017

Chastity Stories: DAY 2

29 agosto. Secondo giorno.
Superata la mezzanotte. Entro nel secondo giorno di castità. Domina Goldy controlla con pazienza a precisione le evoluzioni del mio pene. Oggi, che è ancora mattina, più costretto di ieri. Come se in sospeso ci fossero ancora le varie erezioni notturne che la CB6000 ha strozzato. Questo fa sì che, nonostante la volontà, cada all'interno di tentazioni. Come prima cosa nella dimensione onirica: questa notte ho sognato di essere dentro una sessione. Ricordo poco, a parte un tacco che mi entrava in bocca attraverso il buco della maschera di deprivazione sensoriale. Immobilizzato potevo solo succhiare il tacco, mentre avvertivo una pressione dolorosa su testicoli. Ero nel mezzo di un trattamento. Ne godevo. Al risveglio il liquido ore orgasmico aveva riempito gli slip. Come seconda cosa, gli oggetti che mi circondano. La mia compagna (perfettamente a conoscenza del mio percorso educativo) ha disseminato per casa scarpe, vestiti, corsetti. Indumenti che amo, per le mie inclinazioni fetish. Uno di questi corsetti in PVC nero, in passato, lo avevo fatto mio. Indossarlo e masturbarmi, ora, per merito delle cure di Domina Goldy, è diventato un doloroso ricordo. Eppure mi sento leggero, nonostante i paletti e il rigore della prova. Ho bisogno di controllo e con Domina Goldy sono in ottime mani. Lei curerà i miei comportamenti, educandomi all'astinenza e al superamento di limiti ai quali oggi non penso perché sconosciuti.

Ponygirl #dominagoldy #bdsm #ponyplay #ponygirl #playtime


lunedì 28 agosto 2017

Chastity Stories: DAY 1

Apro questo spazio nel mio blog, per rendervi partecipi di un percorso di castità che sto iniziando con un mio aspirante sub. Il suo nome è P. 



Quello che leggerete è uno dei motivi che mi spinge ad impegnarmi nell'educazione di un sub e seguirlo in un percorso di sottomissione.

"28 agosto. Primo giorno.
A mezzanotte inizia il percorso di castità sotto il totale controllo di Domina Goldy. Una prova di sette giorni. Come da sua richiesta indosso la CB6000 trasparente e scatto una foto. Il tutto in un minuto, per non mancare all'ordine. Invio la foto a Domina Goldy e capisco che non è possibile tornare indietro. Per diversi anni ho pensato a come sarebbe stato avere una Mistress che si occupasse della mia educazione, contenendomi, privandomi e correggendomi. Il clic del lucchetto ha reso possibile l'inizio di tutto possibile.

La notte passa interrotta da una serie di risvegli. Il primo Alle ore 2.13, il secondo alle 5.20, l'ultimo alle 6.45. Riposare con il dispositivo di castità, il pene stretto nella sua plastica, non è facile. I normali movimenti che il corpo ha nel sonno vengono impediti da un leggero fastidio che richiama l'attenzione sulla costruzione e, di riflesso diretto, sulla Mistress. Viene voglia di cedere, lasciando liberi pene e testicoli per, finalmente, riposare. Ma così facendo rinuncerei a curare un bisogno che è la mia Natura: essere tenuto in estremo controllo, non avere potere di decisione sugli orgasmi. Una volta dentro a questo processo c'è solo tre cose da fare: resistere, diventare docili, farsi condurre.
La mattina scorre, tra i vari impegno del quotidiano. Ma ad ogni movimento, la CB mi ricorda quale è il suo posto e dove sta il mio. Lo fregamento dell'anello sulla pelle dello scroto è diventato più sopportabile, quasi un piccolo piacere avvertire la sensibilità della parte. Ho aperto più di una volta Twitter, guardando foto BDSM, retwittando, mettendo like, con la differenza che questa volta non c'è stato spazio per nessuna erezione. Non sarebbero comunque permesse o accettate. Intanto la plastica ha reso il pene quasi un corpo estraneo e i testicoli, liberi, così sensibili. Tutto questo fa sì che subisca una colatura pressoché costante, dovuta "all'eccitazione latente della cosa" come mi scrive Domina Goldy. E infatti provo una leggera ma costante eccitazione, come se subissi una piccola vibrazione che dall'interno dei testicoli sale fino alla prostata. Ho pensato spesso ad un plug, per raggiungerla, e vedere se così questo prurito si può attenuare.
Il pomeriggio è il momento più caldo della giornata. Ho già praticato due pulizie complete, anche a causa del sudore che diventa insopportabile. A camminare ogni movimento deve essere pensato in una forma diversa: più lento, quasi cauto. Un gesto semplice come allacciarsi una scarpa diventa un piccolo problema se gestito con fretta. Eppure sono contento della mia condizione e ho la consapevolezza che ogni piccola fatica sia un passo sempre più nel profondo del percorso. Il fatto di subire una costante eccitazione mi fa sentire il desiderio di masturbarmi. Sono le 16, appena 16 ore di blocco e già avverto questo bisogno. Non immaginavo fosse arrivato così presto e in maniera prepotente. Resisto. Eppure vorrei venire. Togliere la gabbia, massaggiare l'asta, liberare i coglioni. Come a riattivare la circolazione dello sperma bloccato. Ma non è concesso. La volontà della Mistress si sostituisce alla mia, facendomi attendere e arretrare il desiderio. Di poco, ma almeno basta a ricollegare il pensiero. A casa sono circondato da scarpe e stivali di Deva. Una collezione di Pleaser. Sarà la condizione ma mai come oggi ho desiderato di mettermi a quattro zampe e annusare la calzata, leccarla, cercare piacere in gesti feticistici pur sapendo che il vero piacere mi è negato.
Metà pomeriggio, la sera arriverà a breve. Poi la notte. Il fastidio è stato sostituito dal piacere di aver quasi superato il primo scalino. Una scala lunga, che richiede determinazione e sempre il sentirsi in un luogo dove ogni attenzione da parte della Mistress è un prezioso regalo. Quasi 24 ore di castità reale. A tratti alla necessità di venire. Il controllo, che non me lo permette. Nell'armadio corsetti di PVC, intimo, che appartengono ad un tempo dove la sessualità era per me cosa libera. 
Ora astinenza. 
Un piccolo traguardo, che andrà a sommarsi ad altri. Piccoli, certo, perché la sottomissione è uno stile di vita complesso, sempre in divenire."

Recensione: "MASTER'S BOYS" di Patricia Logan

Genere: M/M
Editore: Amazon
Uscita: 2014

La serie di cui voglio parlarvi è della fantastica Patricia Logan con i suoi Master’s Boys.
Tutta la serie si basa sul BDSM, Patricia ci ha messo ore e ore per far capire ai lettori che è tutto consensuale, che ci si può fermare in qualsiasi momento e che nessuno tortura nessuno. Si tratta di fiducia tra Dom e Sub e va solo che ammirata. È stato un piacere leggere questa bellissima serie, mi ha fatto provare una vasta gamma di emozioni, dalla disperazione alla gioia immensa. È un riscatto per tutte quelle persone che non hanno casa o famiglia e che si meritano un posto da chiamare casa e delle persone che li amino. Un enorme grazie a Patricia per aver condiviso con noi il suo mondo e i suoi fantastici ragazzi, mi sa che hai reso felice più di una lettrice. 




Trick (Libro primo)
È da quando aveva quattordici anni che “Trick” Wade, solo e abbandonato da tutti, è costretto a prostituirsi
e a cercare di sopravvivere nelle desolate strade di Los Angeles. In un freddo e piovoso mattino di quattro anni dopo, mentre se ne sta rannicchiato sotto un portone e una costosa Mercedes gli si ferma davanti e abbassa il finestrino, Trick ringrazia la sua buona stella. Phoenix, conosciuto anche come Master P,  può sembrare un Dom grande e spaventoso ma ha un debole per i ragazzini nei guai, e quando vede il giovane scosso da brividi di freddo non può fare a meno di fermarsi e farlo salire. Quello che trova, però, è un’anima spezzata e un sub naturale. Lo porta con sé al club dove lavora, DOMZ.com, per istruirlo e in breve i due formano un’accoppiata esplosiva. Ma quando Trick comincia a provare dei sentimenti per lui, Phoenix è costretto a ricordargli che si tratta solo di un gioco, anche se lui stesso rimarrà profondamente scosso dalla lite che ne segue. L’incontro dei due uomini è destinato a risolversi in un fallimento oppure sapranno trovare un equilibrio che vada bene per entrambi?



Jett (libro secondo)
Jett è un ragazzino tosto dal passato tormentato. L’unico modo che ha per sopravvivere è spacciare droga nei quartieri più malfamati di Los Angeles. Quando finisce in una retata della poliziache ha lo scopo di ripulire le strade da quelli come lui, si ritrova con le spalle al muro. Per sua fortuna, l’ispettore Cassidy Ryan riconosce in lui del potenziale e chiede aiuto a un amico.
Phoenix, nella sua veste di Master P, è conosciuto per prediligere i sub giovani. Quando gli viene raccontato che il ragazzo è in grave pericolo, accetta di portarlo con sé al DOMZ.com, il club per il quale lavora, e offrirgli un posto sicuro dove stare, oltre a un po’ di addestramento alle pratiche BDSM.
Benché provenienti da situazioni diverse, ma con lo stesso carattere, Phoenix e Jett non faranno altro che scornarsi l’un l’altro finché il Dom non metterà il ragazzino al suo posto e gli insegnerà un po’ di rispetto. Riusciranno i due uomini a trovare un punto d’incontro e sarà capace Jett di accettare la sua vera natura, quella che ha rinnegato per tutta la vita? 



Kaden (libro terzo)
Ricco e viziato, Kaden Markwell non impara facilmente le lezioni che la vita gli impartisce – anche se a lui piace vederla diversamente.

Un giorno però passa il limite, facendosi cogliere in un atto che, se venisse rivelato ai media, metterebbe in imbarazzo il suo milionario padre e a repentaglio la carriera di sua madre. A quel punto, Kaden è costretto a obbedire al genitore, che lo spedisce da un vecchio amico di famiglia nella speranza che metta la testa a posto.
Al DOMZ.com Kaden non ha più alcun potere e non ci mette molto a rendersi conto che far leva sul proprio bel visino e il proprio fascino fanciullesco non è una gran strategia – a meno di non volersi ritrovare imbavagliato e legato a gambe aperte.
Quando Padron R, un esperto dell’arte dello Shibari, interviene per insegnargli due o tre cosette sul controllo, l’esito è incerto: riuscirà Kaden a trovare il proprio lato remissivo, o finiranno per farsi entrambi male?


Grit (libro quarto)
A diciott’anni, Grit ha già vissuto una vita intera. Dopo una tragedia in tenera età, a cui ha trovato un rimedio che forse è peggio del male, viene sbattuto fuori dall’unico posto che ha mai chiamato casa. Per le strade di Los Angeles, deve arrangiarsi e trovare da solo i mezzi per sopravvivere – ammesso che ne abbia ancora voglia.
Quando due improbabili eroi s’intromettono nella sua vita, Grit accetta con riluttanza la sicurezza che sembrano promettergli. In un mondo dove può solo osservare ma gli è proibito partecipare, impara a relazionarsi sia col proprio presente che col futuro. Del resto, è uno che atterra sempre in piedi.
Finché un incontro casuale  con un dominatore incredibile non rivoluziona il suo mondo. Là dove Grit ha
sempre seguito le proprie regole, questo Padrone dal cuore tenero vuole controllarlo ­­- e il suo desiderio di acconsentire rischia di mandare tutto il suo universo a gambe all’aria. Riuscirà Grit ad accettare i cambiamenti nella propria vita? Sarà il controllo di questo Padrone a condurlo alla libertà a cui  tanto anela?

 

Stix (libro quinto)
Stix è un giovane che cerca di andare avanti come può. Quasi cinque anni fa ha dovuto lasciare il suo primo incarico da bracciante dopo essere stato beccato nel granaio col figlio del proprietario. Da allora, si considera fortunato ad aver trovato lavoro al ranch “Lazy E Dude” nella sperduta cittadina di Westburg, in Texas. Stix, soprattutto, sa di essere diverso. Le cose che meglio conosce e ama sono i cavalli e il cuoio, ma sente che gli manca qualcosa… 



Con (libro sesto)
Costretto a una scelta sbagliata per sopravvivere a un passato crudele, Theo Kargakos si sente pieno di rabbia e amarezza. Quando sua sorella gemella rimane quasi uccisa in un incidente d’auto, Theo non esita ad accettare il primo lavoro che trova pur di pagare le cure mediche; è solo e disperato, ma anche letteralmente pronto a mettersi in ginocchio pur di salvarle la vita. 
Dietro lo pseudonimo di Con, Theo non tarda ad appassionarsi all’industria del sesso, tanto che, quando i Dom super-sexy di Zack intervengono per insegnargli due o tre cosette, si scopre decisamente interessato ad approfondire l’argomento. Quello che non si aspetta, però, è di incontrare un uomo che non riesce a dimenticare… ma forse DOMZ.com può finalmente garantirgli la libertà.



Segreti (settimo libro)
Segreti è stato scritto per tutti coloro che amate i reality e le serie di narrativa. Quando finite una serie, non vi rimangono forse in testa svariati quesiti sul futuro dei personaggi? Del resto, questi rimangono vivi nelle nostre teste come nel momento in cui leggevamo le loro storie.
Unitevi a quest’incontro con Promohomo, l’autore e l’arcinota Vesper – seduti su comodi divanetti insieme a tutti i Dom e ai rispettivi sub – per un’intervista a caccia di retroscena succulenti. Venite a godervi il lato B di DOMZ.com, nel libro che ne porta alla luce tutti i più torbidi segreti.



#morning_visions #dominagoldy #bdsm #bdsmcommunity #femboy #feminizationofmen #slave #submissive


domenica 27 agosto 2017

ᎦT


Relax time! #dominagoldy #relax #relaxing #happysunday #happyme #happyness #relaxtime #followme #dolcefarniente



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lunedì 21 agosto 2017

Essere “adulti e responsabili” nel fare BDSM

Tutti gli scenari da cui traiamo le ispirazioni per i nostri momenti erotici kinky sono, in un modo o in un altro, violazioni di qualche regola di decoro, buonsenso, vivere civile, etc. 
Il fatto che ce lo permettiamo in ambito BDSM è una sorta di licenza esplorativa, in cui cerchiamo di vivere le emozioni relative alla violazione senza tutto il bagaglio accessorio che nelle sue forme originali comporta.
Forse che sia una bella esperienza venire violentati? O essere umiliati in modo costante e quotidiano dal proprio partner? O subire esami medici inutili e dolorosi? O venire frustati, legati e imbavagliati? La malasanità non è certo una cosa arrapante, ma chi pratica medical non sta violando la dignità o la salute del sub cui infila aghi dappertutto o impone un clistere, o una dilatazione inutile e dolorosa. Certo che sono situazioni dolorose e inaccettabili di per sé, nelle loro forme originarie. Le ricreiamo proprio perché ci arrapa viverne questo “dolore” imponendolo o subendolo, in forma simbolica.
Tutto il BDSM vive di simboli per definizione “sbagliati”: noi tutti giochiamo con cose simbolicamente pericolose. Per questo chi lo pratica dovrebbe sforzarsi di avere un grande livello di onestà con se stesso, i suoi desideri e ciò che fa. 

In questo risiede l’essere “adulti e responsabili” nel fare BDSM.

Il motivo per cui il BDSM dovrebbe essere un luogo per soli adulti responsabili e dotati di buonsenso è proprio questo: qui si esplorano, in modo simbolico ma profondo ed efficace, i territori vietati. La capacità di dosarsi consiste nel trovare il limite per cui una scena rimane una esplorazione simbolica per quanto intensa e verosimile e non diventa una forma di violenza o abuso – che riassumiamo in modo molto generico con il termine SSC. Così si può vivere una situazione di stupro di gruppo MOLTO simile ad un vero stupro di gruppo con tutte le emozioni ad essa connesse SENZA che si stia commettendo davvero uno stupro. Allo stesso modo, c’è chi può desiderare di vivere l’emozione di violare il tabù di simboli e scenari di tipo politico o religioso. Se sa farlo senza rifondare il partito nazista o bruciare streghe sul rogo, ha la stessa valenza e non meno buon gusto di chi si eccita a simulare uno stupro o frustare un culo a sangue o giocare con la cacca. Il limite non sta certo nel dire sì alla cacca in bocca e no alla divisa da SS: sta nel saper esprimere e condividere in modo adulto e responsabile le proprie passioni fetish senza andare a giudicare quelle che arrapano gli altri.

Slaveboy #domination #domina #dominagoldy #slave #slavery #restrains #leather #submissive #sadomasochism #playtime #torture


lunedì 14 agosto 2017

Recensione di: Quando tutto il mondo dorme di J.A. Rock & Lisa Henry

TITOLO: Quando tutto il mondo dorme
TITOLO ORIGINALE: When all the world sleeps
AUTORE: J.A. Rock & Lisa Henry
TRADUZIONE: Raffaella Arnaldi
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni
GENERE: Bdsm, Contemporaneo
EBOOK: Si
PAGINE: 381

Trama:
Daniel Whitlock è terrorizzato all’idea di addormentarsi. E non senza motivo: è sonnambulo, e non ha coscienza o memoria delle proprie azioni. Incluso l’aver incendiato la casa di Kenny Cooper, con lui dentro, dopo che Kenny lo ha pestato brutalmente solo perché gay. Tornato nella piccola cittadina di Logan dopo aver scontato la sua pena in carcere, Daniel si isola in una casa nel bosco e ogni sera si incatena al letto.
Come gli altri abitanti di Logan, il poliziotto Joe Belman non crede all’assurda linea difensiva di Daniel. Ma dopo averlo salvato da un incendio di rappresaglia, scopre che il giovane potrebbe non essere quello che tutti pensano, ovvero un assassino, un bugiardo, un pazzo drogato. Bel si impegna a tenere sotto controllo Daniel ogni notte, per il bene della popolazione. Lo trova affascinante, ma cerca di ignorare questi sentimenti.
Eppure, a mano a mano che Bel viene attirato nel mondo oscuro di Daniel, scopre che gli piace avere il controllo. E abbandonarsi a Bel dona a Daniel la sola pace che abbia mai conosciuto. Ma i demoni non lo lasciano stare, e avrà bisogno che il poliziotto li uccida una volta per tutte. Sempre che lui sia disposto a rischiare ogni cosa per stare al suo fianco.
Il BDSM sembra andare molto di moda nei libri negli ultimi anni; si trovano romanzi di ogni genere a riguardo e, pur essendo un’amante dell’argomento, mi rendo conto che chi scrive sa poco o nulla dell’argomento: questo per quanto riguarda i libri a tematica m/m; gli hot meglio non commentarli e non fare nomi, ma ovviamente tutti conoscono saghe tanto famose che spacciano personaggi scialbi e grigi come dei master e le loro sottomesse sono solo delle donne fragili e prive di carattere.
Beh, udite udite, il BDSM non è affatto quello che leggete nei libri, almeno non nella maggior parte di essi, ovvero quelli che vanno tanto di moda ultimamente.
Tutto questo discorso sul BDSM è perché il libro che mi accingo a recensire lo ha fra gli avvertimenti.
Dunque il libro in questione, seguendo la trama, dovrebbe affrontare due argomenti decisamente complessi, il primo come ho detto è il BDSM, mentre il secondo sono i disturbi del sonno.

Libri come quelli di E. L. James hanno condotto fuori strada molte persone, molti lettori che si sono accostati all'argomento per la prima volta. Coloro che sono vicini a queste pratiche sessuali affermano in primis che il loro è un gioco, una forma erotica che si sperimenta fra due persone estremamente affiatate fra loro, complici e che hanno estrema fiducia l’una con l’altra. Non c’è mai una sottomissione completa, ma più che altro complicità. Una complicità e una fiducia che porta uno dei due ad affidarsi completamente al Dominante e/o al suo compagno.
Altro punto importante è chi fa il BDSM: nell'immaginario popolare tutti pensano sia una forma di perversione, ma non è così, assolutamente; è una pratica erotica che in Italia è praticata da quasi 4 milioni di persone e un punto fondamentale per praticarlo, oltre all'estrema fiducia nel proprio partner, è che nessuno dei due sia costretto a farlo, deve essere una libera scelta di entrambi, tanto da portare al piacere entrambi. Ovviamente in queste pratiche, in questi giochi ognuno ha il proprio ruolo, quello dove un membro della coppia porta a prevalere sull'altro, ma non sempre e non nella vita di tutti i giorni, solamente durante i loro giochi.
Ho apprezzato il libro, e anche molto, e in 300 pagine affronta molti argomenti e non tutti sono legati al BDSM e ai disturbi del sonno. Si parla di bullismo, di omofobia, di mentalità ristretta e di odio. Leggendo mi sono resa conto che il filo conduttore di questa storia è molto più complesso, come è semplicistico limitare un rapporto BDSM quello che man mano nasce fra i due protagonisti Daniel e Bel.
La componente sado-maso gioca un ruolo fondamentale ma, di fatto, il romanzo si connota come un BDSM insolito giacché qui non siamo in presenza di una coppia che trae piacere da certe pratiche sessuali. Daniel non ricerca la sofferenza per godere, in realtà non è qualcosa che lo eccita e nemmeno gli piace, semplicemente la utilizza per lenire il suo disagio, per tenere sotto controllo il Mr. Hyde che alberga nella sua psiche e che gli fa paura; lo utilizza “per trovare un centro, per andare avanti. Per prendere e dare, e non essere solo in trappola”.  
Daniel è un uomo adulto, un uomo che ai fatti del libro ha molti problemi, il disturbo del sonno lo ha perseguitato per tutta la vita, sin da quando era bambino, ma al momento è solo un problema, poi c’è tutto il resto, quello che è scaturito dopo, non solo per il suo disturbo. La parte del disturbo del sonno la trovo ben trattata, come ho scritto e ho scoperto nelle mie ricerche forse è un po’ più accentuata e resa più turbolenta di quello che realmente è nella realtà, ma penso anche che anche questo genere di disturbi varino da persona a persona. E penso che per Daniel sia peggiorato con il passare degli anni. Da bambino i genitori non lo hanno preso come un problema, come se fosse colpa del figlio quanto accadeva mentre lui dormiva; la cosa che mi ha lasciato senza parole, perché è un atteggiamento possibile e che farebbero in molti, è stata la decisione della madre di portarlo dal prete invece che dal medico. Come se i problemi di suo figlio potessero essere risolti parlando con un prete, bah.
Penso che la totale mancanza di fiducia e di empatia da parte dei genitori abbia reso con il tempo insicuro Daniel; i primi a considerarlo malato e strano sono loro, pertanto quello che doveva essere un problema che man mano sarebbe passato con la pubertà lo ha perseguitato per tutta la vita, agitandolo, rendendolo ansioso e pertanto stressandolo. Il suo essere diverso sotto molti punti di vista poi ha peggiorato la sua vita anche quando era sveglio, il suo essere gay lo ha portato a essere soggetto di prese in giro e bullismo, fino a quando tutto non è scaturito in una violenza, in un pestaggio che ha segnato profondamente il ragazzo.
Il suo subconscio in seguito lo ha portato a fare qualcosa di molto stupido, di cui lui non ricorda nulla, ma per cui si sente in colpa e così aumentano i problemi, tutto si accumula: la solitudine, visto che, tornato in città dopo aver scontato la sua pena, tutti lo odiano e lo allontanano. C’è il senso di colpa per quello che ha fatto; non lo ricorda, ma sa di aver ucciso una persona e poi la carenza di sonno, già perché se prima non era un problema, ora si è aggiunta l’ansia di poter fare del male a qualcuno, che mentre dorme potrebbe uccidere ed è un pensiero che non lo abbandona mai e infine gli incubi, la paura costante. Sono tutte cose che portano Daniel sull'orlo del baratro, eppure lui cerca di andare avanti, di sopravvivere. Mai una volta ha pensato di farla finita; ha creduto che se fosse morto sarebbe stato meglio, ma mai una sola volta ha cercato di togliersi la vita. Secondo me questo atteggiamento lo rende un personaggio interessante, anche decisamente forte caratterialmente, visto che dopo quanto gli è accaduto ancora non è crollato.
Daniel pensa anche che deve soffrire e provare dolore per quello che ha fatto, ma io sono del parere che per ogni azione ci sono delle conseguenze. Non dico che uccidere sia giusto, assolutamente no, ma Kenny Cooper era un bullo, un uomo violento che ha quasi ucciso Daniel terrorizzandolo e facendolo finire in ospedale per molto tempo. Probabilmente, se lui si fosse comportato in maniera differente, nel subconscio di Daniel, quella parte in cui relegava ogni sentimento, l’odio non sarebbe venuta a galla e non avrebbe incendiato la casa con Kenny dentro. C’è un famosissimo detto che dice "Chi semina vento, raccoglie tempesta". Kenny fino a quel momento non era mai stato punito, nemmeno per aver quasi ucciso Daniel. Si riteneva in diritto di poter fare tutto quello che voleva perché Daniel agli occhi di tutti era strano e perché gay, anche la polizia non ha fatto nulla e alla fine, anche se nel modo più errato, l’odio di Daniel è venuto a galla, mentre dormiva, lo faceva inconsapevolmente, mosso dalla paura, ma lo ha portato a uccidere.
Quell'avvenimento di cui non ricorda nulla ha segnato la sua vita inevitabilmente ed anche questa volta le persone che dovevano essergli vicine lo hanno abbandonato, incolpandolo prima di essere stato picchiato e poi vergognandosi di quello che aveva fatto e della sua presunta follia.
 
E così Daniel per tutta la vita ha cercato di trovare metodi alternativi per dormire, e qui entra in gioco in BDSM.

Con il suo ex lo praticava, anche se la cosa non lo eccitava.

Alla fine si arriva a capire che Daniel ha bisogno di qualcuno che gli detti delle regole, questa routine lo tranquillizza portandolo poi a essere più tranquillo la notte. Il dolore lo cerca solo perché pensa di dover essere punito, di dover espiare ancora un crimine di cui non ricorda nulla e perché crede sia l’unico modo per riuscire a dormire e a tenere sotto controllo il suo sonnambulismo.

Da parte sua Bel trova eccitante dare ordini, è una sorta di BDSM molto soft il loro, ma lui di certo non è un master, come Daniel non è un sottomesso. Però ammetto che mi piace come è stata trattata questa parte, non si è spinta come una vera e propria dominazione, tutt'altro e alla fine ha portato i due a conoscersi e a fidarsi l’uno dell’altro.




Il libro nel suo complesso mi è piaciuto molto; la trama è lineare, non originalissima, ma perché dal mio punto di vista è molto reale, sia per i problemi di Daniel, ma soprattutto per quello che è costretto a sopportare per via degli altri. L’odio costante, la solitudine e la derisione. In un paesino piccolo come quello dove abita, un tipo come lui non è mai stato al sicuro dalle prese in giro, dall’essere schernito e allontanato e, ora come ora, considerato un assassino che non ha pagato il suo debito con la giustizia, ma che le è sfuggito con una scusa è ancora più odiato.

È reale il bigottismo e l’ignoranza delle persone, partendo dai familiari di Daniel, per poi passare per tutti coloro che vivono lì.

Persino Bel, che man mano si ricrede sul ragazzo, all'inizio pensava che in qualche modo avesse raggirato la legge e dentro di lui per molto tempo, anche se ne ha la dimostrazione davanti agli occhi, continua ad avere lo stesso pensiero.

Ho apprezzato anche tantissimo il modo in cui è impostato, soprattutto dal punto di vista di Daniel, i momenti in cui lui è addormentato o ha degli incubi sono fatti molto bene, si avverte la sua paura, la tensione, il disagio che si trasmette in tutto il suo corpo. L’introspezione dei personaggi, i loro sentimenti, Bel, ad esempio, non è un tipo affettuoso, da baci e abbracci, eppure man mano anche il suo carattere cambia, nutre del sincero affetto per Daniel e sviluppa un senso di protezione verso di lui che man mano si trasforma in qualcosa di più profondo.

Bite #dominagoldy #domination #domina #playtime #nipplestorture #bdsm


lunedì 7 agosto 2017

BDSM è Legame di Tommaso Accosta

E’ inutile dire che il BDSM non è legame.
E’ inutile dire che il BDSM ha un ‘’universo parallelo’’
Perchè il BDSM è nato come arte d’appartenenza… è oltre il legame è profondità assoluta è amore oscuro non potete trasformarlo senza distruggerlo in superficialità… in esibizionismo… 


https://tommasoaccosta.blogspot.it/2017/04/bdsm-e-legame.html

The beauty of submission: slave TL #domination #domina #dominagoldy #submissive #slave #slavery #hood #leather #nipplestorture #playtime #bdsm #bdsmcommunity


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