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lunedì 21 agosto 2017

Essere “adulti e responsabili” nel fare BDSM

Tutti gli scenari da cui traiamo le ispirazioni per i nostri momenti erotici kinky sono, in un modo o in un altro, violazioni di qualche regola di decoro, buonsenso, vivere civile, etc. 
Il fatto che ce lo permettiamo in ambito BDSM è una sorta di licenza esplorativa, in cui cerchiamo di vivere le emozioni relative alla violazione senza tutto il bagaglio accessorio che nelle sue forme originali comporta.
Forse che sia una bella esperienza venire violentati? O essere umiliati in modo costante e quotidiano dal proprio partner? O subire esami medici inutili e dolorosi? O venire frustati, legati e imbavagliati? La malasanità non è certo una cosa arrapante, ma chi pratica medical non sta violando la dignità o la salute del sub cui infila aghi dappertutto o impone un clistere, o una dilatazione inutile e dolorosa. Certo che sono situazioni dolorose e inaccettabili di per sé, nelle loro forme originarie. Le ricreiamo proprio perché ci arrapa viverne questo “dolore” imponendolo o subendolo, in forma simbolica.
Tutto il BDSM vive di simboli per definizione “sbagliati”: noi tutti giochiamo con cose simbolicamente pericolose. Per questo chi lo pratica dovrebbe sforzarsi di avere un grande livello di onestà con se stesso, i suoi desideri e ciò che fa. 

In questo risiede l’essere “adulti e responsabili” nel fare BDSM.

Il motivo per cui il BDSM dovrebbe essere un luogo per soli adulti responsabili e dotati di buonsenso è proprio questo: qui si esplorano, in modo simbolico ma profondo ed efficace, i territori vietati. La capacità di dosarsi consiste nel trovare il limite per cui una scena rimane una esplorazione simbolica per quanto intensa e verosimile e non diventa una forma di violenza o abuso – che riassumiamo in modo molto generico con il termine SSC. Così si può vivere una situazione di stupro di gruppo MOLTO simile ad un vero stupro di gruppo con tutte le emozioni ad essa connesse SENZA che si stia commettendo davvero uno stupro. Allo stesso modo, c’è chi può desiderare di vivere l’emozione di violare il tabù di simboli e scenari di tipo politico o religioso. Se sa farlo senza rifondare il partito nazista o bruciare streghe sul rogo, ha la stessa valenza e non meno buon gusto di chi si eccita a simulare uno stupro o frustare un culo a sangue o giocare con la cacca. Il limite non sta certo nel dire sì alla cacca in bocca e no alla divisa da SS: sta nel saper esprimere e condividere in modo adulto e responsabile le proprie passioni fetish senza andare a giudicare quelle che arrapano gli altri.

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