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mercoledì 23 gennaio 2019

8 cose che non sai sulle manette

Pesanti manette inglesi
conservate al museo di Bedford, in Inghilterra.
 SIMON SPEED
Da quando esistono sono il simbolo della detenzione: uno strumento di immobilizzazione e di pena che esiste dalla notte dei tempi, anche se
le manette moderne sono un’invenzione abbastanza recente. Quanti tipi ne esistono? Tantissimi. Incluse le manette che si utilizzano nei giochi di prestigio e… nel film “50 sfumature di grigio”. Ma non è l’unica curiosità…

LE PRIME IN ASSOLUTO. 

Al poeta Virgilio il merito di averci reso nel 70 a. C. la prima testimonianza sul concetto di manette: nelle Georgiche, Aristeo si reca da Proteo per farsi svelare le cause della moria delle sue api, e lo ammanetta mentre dorme, per evitare che possa sfuggirgli trasformandosi in mille creature. Quelle descritte da Virgilio sono in realtà manette rudimentali più simili ai ceppi.

QUASI MODERNE. 
Per vedere manette simili a quelle moderne bisogna aspettare il 1862, quando l’ingegnere americano W.V. Adams migliora il design delle manette inglesi, che pesavano oltre un chilo, e non riuscivano ad adattarsi a ogni persona.

LE MESSICANE. 
Ed è tra la metà dell'Ottocento e i primi del Novecento che ingegneri e designer si cimentano nella ricerca delle manette perfette. Dal crudele Twister, una catena di metallo con una maniglia che, nel caso, poteva essere serrata più severamente per stringere i polsi del prigioniero, alla manetta messicana, dalla caratteristica forma a forcone con due aperture a forma di “U”.

MANETTE MODERNE. 
Nel 1912 George Carney, brevetta le manette come le conosciamo oggi: una manetta a cricchetto regolabile e autobloccante un poliziotto poteva mettere all'arrestato usando una sola mano. Da quel momento molte aziende specializzate hanno lavorato per perfezionare quell’invenzione e per evitare gli effetti collaterali delle manette: tra questi c'è la “neuropatia da manette”, un trauma da compressione al polso che provoca danni ai nervi se si indossano manette troppo strette per un periodo di tempo prolungato.

Harry Houdini prima di uno dei suoi 
celebri numeri, a Boston (Stati Uniti), nel 1908.
IL MAGO DELLE MANETTE. Gli anni cui la produzione di manette si trasforma in industria, sono anche quelli di Harry Houdini che sulle manette costruisce la sua fortuna di illusionista. Riesce a liberarsi persino di quelle della polizia di Scotland Yard. E nei suoi spettacoli le manette mancano mai. Non a caso il suo nome d’arte per intero era Harry Handcuff (manette) Houdini.

REGOLE E DIVIETI. 
L’uso delle manette è sinonimo di colpa, al punto che alcuni paesi hanno stabilito restrizioni sulla raffigurazione di persone ammanettate, per evitare che lo stigma le perseguiti se non colpevoli o oltre la condanna. La Francia non consente ai media di mostrare immagini di persone ammanettate fino a quando non sono state condannate definitivamente. La polizia di Hong Kong offre un copricapo a chiunque sia ammanettato. E il Giappone si spinge fino a sfocare le mani della persona se indossano polsini. E in Italia? Dal 1999, una norma del codice di procedura penale vieta la pubblicazione di fotografie che ritraggono persone in manette.

IL LATO SEXY. 
Libri e film come 50 sfumature ci hanno mostrato un uso imprevisto delle manette nelle pratiche sessuali sado-maso. Attenzione: quelle viste nei film e in vendita nei sexy shop non sono affatto le manette della polizia, potenzialmente pericolose, perché il loro uso può provocare lesioni ai nervi o altri danni ai tessuti, ma bracciali progettati appositamente, con inserti morbidi.

https://www.focus.it/cultura/curiosita/8-cose-che-forse-non-sai-sulle-manette

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