Se riflettendo sulla vostra autostima vi rendete conto che l’essere sottomesso (per quanto eccitante vi possa sembrare) rischi di confermare e consolidare l’immagine negativa che avete di voi stessi, beh, pensate seriamente se il gioco D/S fa per voi, almeno in questa fase della vostra vita. La risposta potrebbe essere “NO”.Se viceversa state per dominare qualcuno che vi si sottomette perché veramente pensa di “non meritare altro”, considerate se potete essere interessati a un partner con una così scarsa considerazione di se stesso.
In generale è un punto essenziale per chiunque faccia SM stare attenti alle proprie motivazioni, ai propri limiti, e chiarirsi se l’SM (qualunque aspetto di esso vi interessi) servirà a realizzarvi o a distruggervi.
Naturalmente niente è mai così categorico, così bianco o nero; ci possono essere alcune particolari attività, o ruoli, o addirittura parole, che vi fanno sentire insicuri, spaventati, che vi umiliano, e che di conseguenza vorreste evitare. Bene, questo è esattamente quello a cui serve il discutere prima, il concordare: ciascuno ha il diritto di fare ciò che gli piace ed evitare ciò che non gli piace, e ha il diritto di insistere perché il partner rispetti tali confini. (Questo vale per ogni rapporto naturalmente, BDSM o no).
Il BDSM può addirittura essere terapeutico, ma non può in alcun modo sostituire una terapia. È stato detto che “non si può prendere energia da chi non ne ha”. Un sano rapporto D/S si basa sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza che entrambi i partner hanno fatto una scelta cosciente, informata e soprattutto non costretta: il Bottom è orgoglioso di sottomettersi e il Top è orgoglioso di ricevere il dono di tale sottomissione. È completamente diverso da un rapporto prevaricatore in cui uno dei due controlla completamente la vita dell’altro rendendolo completamente succube e incapace a reagire.
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