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giovedì 15 dicembre 2016

La zona di comfort ed il recinto intorno al tuo praticello

Wikipedia definisce la zona di comfort:
“come lo stato comportamentale entro cui una persona opera in una condizione di assenza di stress e ansia.”

Una volta un re ricevette in regalo due magnifici falchi. Erano falchi pellegrini, i più begli uccelli che avesse mai visto. Diede i suoi preziosi falchi al suo capo falconiere per allenarli. I mesi passarono e un giorno il capo falconiere informò il re che, anche se uno dei falchi era maestosamente volato altissimo nel cielo, l’altro uccello non s’era mosso dal suo ramo dal giorno in cui era arrivato.
Il re convocò guaritori e stregoni da tutte le terre per prendersi cura del falco ma nessuno riuscì a farlo volare. Presentò allora il caso ai membri della sua corte, ma il giorno successivo, il re vide attraverso la finestra del palazzo che l’uccello non si era ancora mosso dal trespolo.
Avendo provato ogni cosa, il re pensò tra se e se “forse ho bisogno di qualcuno che conosca meglio la campagna per capire la natura di questo problema.” Così chiamò la sua corte e disse “andate e portate un contadino”. In mattinata, il re fu elettrizzato di vedere il falco volare alto sopra i giardini del palazzo e disse ai membri della corte “portatemi la persona che ha fatto questo miracolo!”
La corte velocemente andò dal contadino e lo accompagnò di fronte al re. Il re quindi gli chiese “dimmi, come hai fatto a far volare questo falco?” Con la testa inchinata il contadino disse “è stato molto facile sua altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui l’uccello era seduto”.
Morale. Siamo tutti nati per volare, per sprigionare l’incredibile potenziale che possediamo come esseri umani. Ma a volte ci sediamo sui nostri comodi rami casalinghi, abbarbicati alle cose che per noi sono familiari. Le possibilità sono infinite, ma per molti di noi, rimangono inesplorate. Ci conformiamo alla familiarità, al comfort e all'ordinario. Così per molte persone le vite sono mediocri invece che eccitanti, emozionanti e elettrizzanti.

Quello che è successo al pennuto di questa bellissima storia è ciò che succede alla maggior parte delle persone quando non riescono ad allontanarsi da quella che gli esperti chiamano zona di comfort.


La zona di comfort rappresenta i confini entro cui ci troviamo sufficientemente bene in particolari contesti della vita come: famiglia, salute, relazioni o lavoro. In poche parole è quel luogo comodissimo e sicuro che ci siamo creati basandoci sulle nostre esperienze e convinzioni ed in cui abbiamo raccolto tutte le nostre sicurezze ed abitudini. In questa zona non siamo esposti a rischi, siamo protetti da situazioni che possono causarci dolore o disagio ma soprattutto siamo sicuri di avere il pieno controllo di tutto perché in questo spazio accade esattamente solo ciò che ci aspettiamo.
Ciò che ci tiene bloccati in quest’area è la paura.

Paura di sbagliare, paura di quello che le altre persone possono pensare di noi, paura di restare da soli, paura di cambiare, paura delle cose sconosciute, paura delle novità, paura di parlare in pubblico, paura di prendere una decisione, paura di chiudere una relazione importante, ecc.

Perché è importante espandere le proprie comfort zone?
La risposta è semplice: anche se è molto comoda, la zona di comfort è pur sempre una gabbia! E nessun uomo può mai essere veramente felice quando è costretto a vivere in condizioni di “cattività”.
Le comfort zone possono essere più di una e sono le tue gabbie invisibili. Così come il falco della storia iniziale non aveva una gabbia ma nonostante questo non riusciva a sperimentare la libertà e viveva avvinghiato al suo ramo, lo stesso è per noi quando la paura c’impedisce di “spiccare il volo”.

Perchè parlo di "zona di comfort" in un blog bdsm?
La risposta è semplice: la "comfort zone" esiste anche in ambito bdsm ed è quell'insieme di pratiche e situazioni in cui il sub è felice, al sicuro e giustamente eccitato.
Ecco qual'è dunque, per quella che è la mia opinione, uno dei compiti della Dom: aiutare e spronare il sub ad abbandonare la zona comfort, superare i limiti e vivere situazioni in cui si mette in gioco emotivamente, fisicamente e psicologicamente superando il suo grado standard di sicurezza e tranquillità.  









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