Il termine crossdressing o travestitismo denota l'atto o l'abitudine di indossare alternativamente vestiti comunemente associati in un determinato ambito socio-culturale al ruolo di genere opposto al proprio, pubblicamente e/o in privato, per molteplici motivi, non esclusi quelli ludici.
Il travestitismo in sessualità indica l'azione dell'individuo che ama l'indossare vestiti che sono tipici del sesso opposto; l'individuo che prova questo spiccato piacere sessuale del travestirsi viene indicato come trav, travesti o travestito.
Il termine crossdresser non riguarda l'identità di genere o l'orientamento sessuale, quindi non è sinonimo di transessuale o transgender e non dà indicazioni di sorta sulle preferenze sessuali.Il termine, che non ha un preciso corrispondente in italiano, tende a distinguersi sempre più dalla dicitura "travestito" la quale a sua volta è erroneamente associata al "feticismo di travestimento", classificato tra le parafilie. Ma il piacere di travestirsi non è appannaggio di una nicchia, e soprattutto non è frutto di chissà quale perversione, e tanto meno di un preciso orientamento sessuale. I cosidetti crossdresser non sono necessariamente anche transgender, vale a dire che non hanno alcun desiderio diventare donne. Il crossdresser, semplicemente, prova piacere nel vedersi trasformato in donna tramite l'abbigliamento e il trucco.
Nel Bdsm la sissy è un crossdresser.
La mia sissy Debora |
Il termine travestitismo, come diagnosi medica, fu probabilmente impiegato per la prima volta dal sessuologo tedesco Dott. Magnus Hirschfeld. Hirschfeld coniò la parola travestitismo (dal latino trans-, "al di là, oltre" e vestitus, "vestito") usandolo per descrivere le persone che abitualmente e volontariamente indossavano abiti del sesso opposto.
Aspetti legali
I soggetti trav, travesti o travestiti che praticano il travestitismo al di fuori della loro abitazione, rendendo travisata la loro identità attraverso il loro "mascheramento", addirittura nel sesso opposto, possono essere puniti ai sensi della Legge sul "testo Unico delle leggi di sicurezza" art. 85 (art. 83 T.U. 1926)
Nessun commento:
Posta un commento